16.7.10

Gli Omini, quanto sono (siamo) spassosi

Francesco, Riccardo e Luca. Sono toscani, gran ritmo, battuta inarrestabile. Si fanno chiamare Gli Omini e in quel diminutivo c'è la dolcezza, la precarietà e il divertimento con cui stanno in scena ma anche una precisa dichiarazione di intenti. Il rimando alla realtà. Alla vita di tutti. I loro spettacoli infatti, da "CrisiKo!" (già Premio Scenario e gran successo l'anno scorso a Calamandrana) fino all'ultimo, "Tappa", nascono dalle conversazioni e dalle espressioni delle diverse comunità che incontrano nella preparazione. Anzi, si aggiornano di continuo. Il loro è un teatro che sa parlare con le parole di tutti e sa far riflettere tutti, riesce a narrare il presente. Sono tra gli incontri più belli che mi è capitato di fare in questi ultimi anni a teatro.
Da poco lanciati in una nuova sfida - un ampio progetto di Massimiliano Civica, regista apprezzatissimo già ospite delle ultime edizioni del festival "Teatro e Colline" - Gli Omini tornano a grande richiesta a Calamandrana, dopo "CrisiKo!", con un nuovo spettacolo, "Gabbato Lo Santo", lunedì 26 luglio. In questo video raccontano il loro metodo di lavoro.

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